Ponti e Viadotti – Rapporto 2018

Questo è un rapporto nato dall’esigenza di dedicarsi in maniera specifica e seria sul tema che stiamo affrontando, i problemi strutturali delle infrastrutture sui Ponti e Viadotti in Italia, il rapporto è un poco lungo, perciò abbiamo inserito un sommario per facilitarvi la lettura, nel caso siate di fretta abbiamo pur sempre la mappa. Buona lettura.

Ponti e Viadotti – Rapporto 2018Sommario:

  • 1. Presentazione
  • 2. Ponti e Viadotti Crollati
  • 3. Le Situazioni di Emergenza
    • Lombardia
    • I Ponti sul Po
    • Emilia Romagna
    • Toscana
    • Lazio
    • Abruzzo
    • Calabria
    • Sicilia
  • 4. Ponti e Viadotti Chiusi
    • Ponte di Oloè in Sardegna
    • Ponte di San Michele sull’Adda
  • 5. Conclusione
    • Serve la Mappa?
    • Cosa Chiediamo?
  • 6. Note

1. Presentazione

Mappa Ponti e Viadotti Italia.PNG
La mappatura realizzata da Partecipazione Semplice, visibile su Google Maps, dei Ponti e Viadotti con i crolli e le situazioni di criticità.

In questo nostro lungo rapporto, vogliamo presentare in maniera più ordinata e ben esposta cosa racconta la nostra mappatura realizzata attraverso Google My Maps sui Ponti e Viadotti e disponibile a tutti attraverso Google Maps, nell’articolo precedente vi abbiamo esposto il perché ed il significato di questo lavoro, qui vogliamo fare un rapporto più dettagliato soprattutto per quanto riguarda le criticità, una sorta di rapporto che vogliamo portare per quanto ci è permesso avanti il più possibile, dato che crediamo che l’emergenza sia reale e non sia più sostenibile avere una rete stradale così ridotta e così poco sicura, inoltre non è più ammissibile che possa riproporsi nel futuro un’altra Genova.
Specifichiamo che la mappatura interessa solo ed esclusivamente Ponti e Viadotti e non tutte le situazioni di emergenza che riguardano ogni aspetto della struttura stradale italiana, cosa che sarebbe interessante ma nel tempo stesso è un lavoro immane, questo come già detto rappresenta una mappatura generica delle situazioni più grandi ed evidenti, detto ciò facciamo presente che secondo quanto riportato nei giorni successivi al dramma del Ponte Morandi di Genova, si è calcolato che le situazioni di emergenza che riguardano Ponti e Viadotti in Italia sono sulle 11mila unità [1-2], non ci è dato sapere quanti siano i ponti e viadotti in Italia ma la cifra sembra davvero immensa, perciò a maggior ragione partire nel segnalare le più grandi e problematiche ci sembra un punto di partenza.
Come già spiegato nel precedente articolo non è una mappa fatta per seguire l’emozione del momento o per creare panico, ma è l’opposto, anche quando tutto sarà passato la mappa è lì a ricordarci che una continua incuria delle infrastrutture stradali, quelle che persino noi facciamo ogni giorno, può costare molto caro e non solo in soldi buttati ma anche in vite umane. Ripetiamo che i punti mappati sono diversi da situazione a situazione, come per i crolli anche per le emergenze, ovvero i motivi sono diversi e disparati, alcune emergenze sono gravi e richiederebbero la chiusura del tratto, cosa che in alcuni casi è già successa, mentre altre richiedono un intervento programmabile nel futuro.

 

2. Ponti e Viadotti Crollati

Mappa Ponti e Viadotti Crollati.PNG
Dalla stessa mappatura, è possibile vedere dove si sono verificati i Crolli di Ponti e Viadotti dal 2004.

Questo è la mappatura storica e perciò non può cambiare nel futuro, ad oggi nel settembre 2018 abbiamo registrato 13 crolli dal 2004 [3], alcuni non hanno riguardato l’incolumità delle persone, mentre come nel caso del Viadotto Morandi di Genova che è costato la vita a 43 persone e non ha riguardato tutto il Viadotto ma bensì una sua parte centrale, ed è in questo caso il peggior disastro di sempre.
Cosa ci dice ulteriormente la mappatura? Ci dice che lontano dagli stereotipi archetipici italiani, la situazione di gravità riguarda, seppur per motivi diversi, il nord come il sud, o quasi finisce per eguagliarli, chi al nord ha sempre pensato di vivere in luogo sicuro diversamente dal sud con questa mappa si deve ricredere.

 

Ponti e Viadotti - Crollati 01.png
Il grafico diviso per regioni degli eventi dei crolli nelle regioni colpite, la fa da padrone la regione Sicilia
Ponti e Viadotti - Crollati 02.png
In quest’altro grafico vediamo con maggiore precisione il numero dei crolli di Ponti e Viadotti avvenuti per le regioni colpite.

Al Nord abbiamo:
• Viadotto Polcevera [Morandi] di Genova, con 43 vittime;
• Ponte Carasco, Liguria, 2 vittime;
• Viadotto di Fossano, Piemonte;
• Ponte di Annone, Lombardia, 1 vittima;
• Ponte sul Fiume Velia, Friuli Venezia Giulia;
• Ponte Raccordo Casalecchio A1-A14, Bologna.

Mappa Ponti e Viadotti Crollati - Nord.PNG
Dove sono avvenuti crolli a Ponti e Viadotti al Nord d’Italia.

Mentre la regione che raccoglie maggiormente crolli è la Sicilia con 4 crolli:
• Viadotto Petrulla, Licata;
• Viadotto Geremia, SS626;
• Viadotto Himera, A19;
• Viadotto Scorcivacche.

Mappa Ponti e Viadotti Crollati - Sicilia.PNG
La regione che ha registrato più situazioni di crolli a Ponti e Viadotti è la Sicilia.

Tutti questi crolli sono ancora in fase di accertamento da parte della giustizia, nonostante siano passati ormai anni ed alcuni sono già stati ricostruiti, ma racconta molto bene quanto la colpa delle persone rispetto al degrado del tempo hanno inciso su questi crolli, quella siciliana è una vera e propria condanna per gli abitanti onesti dell’isola.

3. Le Situazioni di Emergenza

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio.PNG
Questa è la parte di mappatura più importante, dove abbiamo raccolto tutte le situazioni di rischio e di criticità.

Ora passiamo al punto più spinoso e complicato, le situazioni di emergenza, le situazioni di emergenza possono avere più motivazioni, dalla mala costruzione al deterioramento del materiale per via dell’usura del ponte, lo stesso è valido per le emergenze, non sono tutte uguali, alcune meritano un’immediata attenzione con dovuti controlli, un esempio è il Ponte di San Michele sul fiume Adda [4], a Paderno d’Adda, chiuso dopo 130 anni, dopo i controlli che hanno evidenziato “Sollecitazioni oltre la soglia di sicurezza”.
Ma tornando alla mappatura, grazie ai grafici possiamo vedere quali sono le zone con più situazioni a rischio in Italia.

 

Viadotti & Ponti Critici per Regione 01.png
In quest’altro grafico vediamo meglio per regione, il numero delle situazioni a rischio, la peggiore è la Lombardia, da precisare che vi è una suddivisione per i Ponti sul Po che collegano tre regioni, e per l’Abruzzo dove non è stato ancora possibile capire il numero reale delle situazioni di rischio sulle autostrade A24 e A25.

Lombardia

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Lombardia.PNG
I luoghi di criticità in Lombardia

Al nord troviamo inaspettatamente la regione del nord con più situazioni a rischio è proprio la Lombardia, ma stiamo parlando anche di una regione con il PIL più grande e quella con il maggior numero di abitanti, perciò il traffico che deve sostenere l’infrastruttura stradale Lombarda è quella in assoluto più grande, a questo fa carico l’infrastruttura vecchia e non più in grado di sostenere il traffico odierno ed in questo anche i ponti e Viadotti ne risentono, ecco i tratti con situazioni di gravità:

 

La Superstrada Milano-Meda, ha almeno 4 ponti, di cui uno chiuso sul suo percorso, tutti i ponti non fanno parte dell’arteria principale ma sono da collegamento fra i vari comuni e passano sopra di essa. La situazione è già stata annunciata un anno fa, in cui si era decretato una chiusura al traffico entro l’agosto del 2018 [5], a questo sono seguiti oltre che la chiusura del Ponte 10, la limitazione al traffico per alcuni di essi, ma come mostrato dal senatore Gianmarco Corbetta del M5S [6], i divieti vengono grandemente evasi mettendo a rischio la sicurezza.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Milano-Meda.PNG
La Superstrada Milano-Meda è la strada che presenta più situazioni di rischio in tutta la Lombardia.

 

 

Milano. Anche qui non ce la passiamo bene, 4 ponti tutti posti praticamente agli angoli opposti nell’hinterland Milanese.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Milano.PNG
I Ponti a rischio a Milano, tutti nell’Hinterland

I Ponti sul Po

Per quanto riguarda i Ponti che collegano le due sponde del grande fiume Po che separa a metà la pianura Padana e divide in gran parte anche amministrativamente tre regioni che sono Lombardia, Veneto all’Emilia Romagna, abbiamo deciso di fare discorso a sé, per due motivi, perché sono tutti costruiti sulla stessa traiettoria del fiume e riguardano esso, ovvero sono ponti e viadotti che devono superare un film e nello stesso tempo devono unire il grande nord con il sud, e perciò sono indispensabili, noi ne abbiamo contati da Pavia a Ferrara ben 7 di cui uno chiuso al traffico, la zona con più criticità riguarda la zona fra Cremona e Parma.
• Ponte della Becca (Pavia);
• Ponte di Pieve Porto Morone (Piacenza);
• Ponte sul Po, Castelvetro Piacentino-Cremona (Cremona);
• Ponte sul Po, Isola Pescaroli (Cremona-Parma);
• Ponte sul Po, Colorno-Casalmaggiore [Chiuso] (Cremona-Parma);
• Ponte sul Po, Viadana-Boretto/Brescello (Cremona-Parma);
• Ponte di Occhiobello (Rovigo-Ferrara).

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Po.PNG
Tutti i Ponti e Viadotti a rischio sul fiume Po, da Pavia a Ferrara.

 

Emilia Romagna

Bologna. Oltre ai ponti sul Po che interessano per la maggiore la regione c’è da segnalare Bologna con 4 ponti, come per Milano anche qui tutti posti nella periferia.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Bologna.PNG
Anche Bologna conta 4 Ponti a rischio, tutti in periferia.

Toscana

Firenze. A Firenze vi sono due ponti, il San Niccolò e l’Amerigo Vespucci, quest’ultimo interessato perché riguarda l’ingegnere Morandi, entrami sono sul fiume Arno, ma la situazione per Firenze non sembra grave dato che è ben dotata di ponti che attraversano l’Arno ma ovviamente non bisognerebbe arrivare a situazioni problematiche per il traffico cittadino.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Firenze.PNG
A Firenze sono 2 a rischio, uno è il Vespucci, sempre di Morandi.

Lazio

Roma. E’ la città che detiene al momento il record di situazioni di criticità, 6 mappate.
• Ponte Morandi alla Magliana;
• Ponte di Via Pasquale Baffi a Via di Villa Bonelli (Zona Magliana);
• Ponte Ferroviario, di Piazza dela Radio e Via Ettore Rolli;
• Ponte del Risorgimento sul Fiume Tevere;
• Ponte Flaminio sul Fiume Tevere;
• Viadotto di Via delle Valli.
Come abbiamo visto le situazioni sono distribuite su tutta Roma, e con due Ponti nel centro della città e sul Tevere come quelli di Risorgimento e il Flaminio.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Roma.PNG
Roma è al momento al città con il più alto numero di situazioni a rischio, 6.

Abruzzo
L’Abruzzo è una delle regioni con il più alto numero di situazioni di criticità, e nello stesso tempo è complicata da parte nostra un’intera mappatura di tutte:

Autostrade A24 e A25. Tutti i siti segnalano tutti i ponti e tutti i viadotti delle due Autostrade, che collegano l’Abruzzo al Lazio, ovviamente non riguarda tutto il percorso di entrambe ma solo quelli che fanno parte delle zona colpite da eventi di carattere sismico che prima hanno riguardato l’A24 con il Terremoto dell’Aquila del 2009, poi l’A25 per il Terremoto del Centro Italia del 2016/17, non si sono registrati crolli, ma stiamo parlano di una rete stradale costruita durante il peggiore momento come quello del boom economico degli anni 60 in poi, lo stesso periodo del Ponte Morandi di Genova, durante l’abusivismo edilizio ed infrastrutturale, di un utilizzo scadente dei materiali, ed oggi molti di quei ponti e viadotti mostrano la loro precarietà, ma al momento un conteggio ed una mappatura ci è difficile.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Abruzzo A24-A25.PNG
Lungo tutto il tratto della A24 e A25 in Abruzzo sono a rischio.

Sparse un poco in tutta la regione si contano altrettante situazioni, 7 situazioni e altre 2 al momento chiuse alla circolazione.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Abruzzo.PNG
Tutti i siti a rischio in Abruzzo.

Calabria

Se già siamo tutti a conoscenza dell’odissea della costruzione della Salerno-Reggio Calabria, che forse detiene il record di durata di lavori più lunga nella storia di tutte le costruzioni, la Calabria è flagellata di situazioni, figli di corruzione, abusivismo, incapacità e di tutti i problemi di cui è afflitto il nostro ben amato paese, la situazione più critica riguarda il tratto di 8 Km. della Salerno-Reggio, fra Mileto e Rosarno, in cui fra frode e furti sono stati costruiti 4 ponti che risultano essere scalzi nei piloni [7], il tratto è tutt’ora sotto sequestro ma non chiuso al traffico, perché taglierebbe in due la Calabria, ma rimane uno dei tratti più pericolosi in Italia.
Tutto il resto della regione non può certo stare tranquillo, oltre a questi 4 ponti si vanno ad aggiungere 9 altre situazioni sparse in tutto il territorio.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Calabria.PNG
Tutte le situazioni a rischio lungo la Calabria, da nord a sud.

Sicilia

La regione Sicilia come già detto è il simbolo di scandali di questo tipo, che riguardano non solo ponti e viadotti, ma altri tratti di infrastrutture, arrivano anche per i tunnel, di questo sono di esempio i 4 crolli che abbiamo mappato, al momento in tutta la regione sono mappate 6 situazioni, ed una chiusa al traffico, il Viadotto Akragas, o Morandi di Agrigento, nonostante abbiamo parlato di incuria, mancanza di controlli e di menefreghismo sia istituzionale che culturale, la chiusura del Viadotto Akragas, costruito dall’ingegnere Morandi è un esempio diverso che se fosse stato seriamente preso in considerazione si sarebbe potuto evitare il disastro di Genova, perché il Viadotto è stato chiuso all’inizio del 2017 [8], un anno e 8 mesi prima del crollo di Genova, e perché è stato chiuso? E’ stato chiuso per aver preso seriamente le denunce di degrado della struttura e dei pericoli evidenziati ed ora si sta vagliando l’ipotesi di una demolizione in mancanza di possibilità di recuperarlo.

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Sicilia.PNG
Tutte le situazioni a rischio in Sicilia.

4. Ponti e Viadotti Chiusi

Mappa Ponti e Viadotti Chiusi.PNG
L’ultima aggiunta alla mappa è il livello di mappatura delle situazioni a rischio chiuse, per vari motivi alla mobilità.

Da quando in questo mese è stata pubblicata la mappatura finale del censimento a grandi linee dei Ponti e dei Viadotti, sono successe varie cose, vi è ancora l’onda emotiva e mediatica sulla tragedia di Genova, e l’impatto è ancora forte a livello politico, detto ciò sembra che ci sia una maggiore attenzione e controllo su molte delle situazioni da noi mappate, è una cosa buona? E’ il raggiungimento di un nostro obiettivo? Non proprio ma ne parleremo più avanti.
Adesso ci concentriamo sulle chiusure al traffico di queste situazioni, per far fronte ad un maggiore numero di questi eventi abbiamo inserito nella mappatura un terzo livello, che riguarda la mappatura di tutte le situazioni in cui questi per via dello stato di criticità vengono chiusi, preventivamente, al momento ne abbiamo sparsi per l’Italia 10.
• Ponte 10 sulla Milano Meda, Via Maestri del Lavoro a Bovisio Masciago (Lombardia);
• Ponte sul Po, Colorno-Casalmaggiore (Lombardia-Emilia Romagna);
• Ponte sul Fiume Sangro (Abruzzo);
• Ponte sul Giovenco (Abruzzo);
• Viadotto Manna, Ariano Irpino (Campania);
• Ponte Carmino, Napoli (Campania);
• Viadotto Gatto, Salerno (Campania);
• Viadotto Akragas (Morandi), Agrigento (Sicilia);
• Ponte di Oloè (Sardegna)
• Ponte di San Michele sull’Adda, Paderno d’Adda (Lombardia)

Di questi 10 vi vogliamo parlare degli ultimi due:

Ponte di Oloè in Sardegna

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Ponte Oloè.PNG
Il Ponte di Oloè in Sardegna, con il crollo e il ponte nuovo chiuso.

Questo ponte è forse l’esempio o lo scempio più evidente che vi possiamo raccontare, vi abbiamo parlato di ponti costruiti male, caduti, crollati, questo è l’unico esempio al momento e speriamo resti l’unico, di tutta la nostra mappatura, sì perché il ponte Oloè sulla provinciale Oliena-Dorgali è crollato a causa di un alluvione del 2013 causando la morte ad una persona, da allora è stato ricostruito, senonché la costruzione è stata effettuata male, causa non è stato riaperto subito, dopodichè viene riaperto ed infine chiuso e messo sotto sequestro [9].

Ponte di San Michele sull’Adda

Mappa Ponti e Viadotti a Rischio - Ponte di San Michele.PNG
Il Ponte sul Po di San Michele che collega Paderno d’Adda a Calusco in Lombardia.

Questo è un esempio ma di un’altra questione, il Ponte di San Michele viene chiuso al traffico sia stradale che ferroviario dopo 130 anni di lavoro fra venerdì 14 e sabato 15 settembre [10],
sulla base delle indicazioni tecniche e della misurazione dei parametri, perché è un esempio? Perchè al momento come già detto, l’attenzione è molto alta, e nessuno vuole il ripetersi di un evento catastrofico e drammatico come quello di Genova a casa propria, ed allora si è diventati così abbastanza pignoli, non di certo il ponte di San Michele gode di buona salute, ma con la dovuto manutenzione riaprirà al traffico, cosa che è già stata decisa con tanto di fondi già a disposizione, ma che al momento potrebbe durare all’incirca due anni, e qua si apre un problema che è più politico che altro, con la chiusura di questo ponte si evita una catastrofe ma lo si sapeva già da tempo che il ponte così come è necessita di interventi, sempre più spesso e sempre costosi, quando vi è l’opportunità della candidatura come bene Unesco e trasformarlo in attrattiva e pista ciclabile sull’Adda oltre che per i mezzi ferroviari, mentre mantenerlo abbiamo già evidenziato la problematica, se si fosse agito prima con la costruzione di un nuovo ponte o con il restauro di questo non si avrebbe causato quello che è un problema o emergenza di mobilità della zona, una delle più produttive e con il maggior numero di veicoli che si spostano ogni giorno, fra auto e mezzi pesanti, dato che con la chiusura di questo il traffico andrà a ricadere sui ponti vicini dato che non vi è alternativa al passaggio di un fiume.
Perciò cosa vogliamo dire, è che ben venga la chiusura qualora ci siano evidenziate situazioni di gravità e di rischio ma la politica che in questo caso ha fallito deve muoversi molto prima, non è normale dover scegliere fra viabilità sostenibile e vivibile per la comunità con il rischio di tragedie, le due cose devono viaggiare allo stesso modo, arrivare in ritardo è l’ennesimo danno delle istituzioni e della politica parlata verso i cittadini e gli abitanti, ci auguriamo che con la conoscenza delle situazioni che le amministrazioni locali e non hanno sicuramente che non diventi una scusa la chiusura di queste situazioni senza porre alternative ed agire prima.

5. Conclusione

Siamo alla chiusura di questo lungo rapporto, nato dalla mappatura di tutte le situazioni di criticità e dei crolli che riguardano Ponti e Viadotti sulla nostra infrastruttura stradale, durante il mese di settembre del 2018. Riassumendo la mappa è a disposizione di tutti, soprattutto ai cittadini ed automobilisti, non per semplice allarmismo, ma perché vorremmo che aumentare in tutti la conoscenza e la coscienza di ciò che è intorno a loro, in questo caso sulle infrastrutture stradali che abbiamo intorno a noi, che per lavoro o per altro percorriamo ogni giorno senza accorgercene, questo non è un semplice “Evitate i tratti che abbiamo segnalato” o “Scappate sciocchi!”, ma è la presa di coscienza che deve portare i cittadini ove è possibile ad organizzarsi, anche in comitati e fare denuncia e pressing sulle istituzioni affinché la vita di tutti noi non sia messa così a rischio nonostante la conoscenza di una situazione grave.

Serve la Mappa?
Questo dovreste dircelo voi che l’avete guardata o la state guardando, sta di fatto che teniamo a precisare che non è una mappa istituzionale, perciò rappresenta solo le situazioni più rilevanti o critiche, con la precisione più grande possibile, informazioni tratte dai media nazionali e locali, e nonché da associazioni per i consumatori, dove non è stato essere più precisi ci scusiamo e vi chiediamo se vedete imprecisioni, errori o quant’altro di segnalarcelo e modificheremo immediatamente.
Per quanto riguarda la mappa, il ministro attuale alle infrastrutture e perciò a capo del complesso meccanismo di controllo di queste ultime, Danilo Toninelli ha dichiarato che sarà sua prerogativa fare fronte a queste situazioni, ed inoltre il ministero per aiutare gli ispettori ad essere più attenti e vigili, verrà creata una mappatura di tutti gli eventi (Si dice che siano 11mila), da parte nostra la mappatura rimane disponibile e consultabile a tutti nella speranza che un futuro le situazioni di gravità possano diminuire e non costituire un rischio per la vita delle persone che usufruiscono della infrastrutture stradali.
Abbiamo intenzione di mantenere perciò la mappa sempre aggiornata, lavorando per segnalare nel caso ci siano altre situazioni, sperando che non vi siano altre tragedie da aggiungere alla mappa, inoltre segnaleremo le eventuali chiusure sperando che possano da giallo il colore scelto, divenire qualora fosse decisa la manutenzione e la riapertura, di colore verde segno che effettivamente qualcosa si è mosso ed è cambiato.

Cosa Chiediamo?
Oltre a maggiore sensibilità, comprensione, controllo delle situazioni di emergenza, chiediamo che venga portata avanti dall’attuale governo M5S-Lega la revoca, non solo alla società Atlantia della famiglia Benetton, che controllo Autostrade, ma di tutte quelle concessioni date in mano ai privati e che secondo noi e secondo il ministro Toninelli si sono macchiati di inadempimenti gravi che hanno portato alla tragedia di Genova, la modalità di queste società private che gestiscono la cosa pubblica in questa modo, incamerando tutti gli incassi dei pedaggi e spendendo il meno possibile per la manutenzione ed il controllo, è completamente sbagliata, le autostrade e tutte quelle a pagamento devono tornare in gestione allo Stato.
Dall’altra parte ci chiediamo che cambi o che si trovi una soluzione diversa per quanto riguarda le infrastrutture, ovvero dato che la costruzione dei ponti risulta essere dispendiosa e porta le amministrazioni a spendere nei decenni successivi ingenti somme di denaro per la manutenzione (Dove viene fatto), sarebbe ora che ci sia un cambio nel progettare le infrastrutture del futuro.

Ora ci appelliamo a voi, affinché guardiate la mappa e ci aiutate a mantenerla aggiornata e il più possibile precisa, tramite social o tramite la nostra mail: partecipazionesemplice@gmailcom

6. Note

1. “Migliaia di ponti italiani sono a rischio crollo”, parla l’ispettore di una società di verifica. https://www.tpi.it/2018/08/16/ponti-a-rischio-crollo.
2. Ponti a rischio in Italia, la mappa. “Migliaia da sostituire“. https://www.quotidiano.net/cronaca/ponti-a-rischio-italia-1.4095833.
3. Mappa Ponti e Viadotti [Crolli e Criticità]. https://www.google.com/maps/d/u/2/viewer?hl=it&mid=1CU8B8VNidVfBEJ8ruAaxc1zcBDoFlflO&ll=43.33984219983719%2C14.027095173505131&z=6.
4. Chiuso per 2 anni il ponte di Paderno D’Adda: “Non è sicuro“. https://milano.repubblica.it/cronaca/2018/09/15/news/chiuso_per_2_anni_il_ponte_di_paderno_d_adda_non_e_sicuro_-206501901.
5. Ponti a rischio crolli sulla Milano Meda: “Nessun allarmismo” ma la situazione è “critica“. http://www.milanotoday.it/attualita/ponti-milano-meda-.html.
6. https://twitter.com/GianmarCorbetta/status/1039087570544717824.
7. Vibo Valentia, sequestrati 8 chilometri della A3 Salerno-Reggio: disastro doloso e truffa. https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/12/vibo-valentia-sequestrati-8-chilometri-della-a3-salerno-reggio-disastro-doloso-e-truffa/2720812.
8. Viadotto Morandi ad Agrigento, si fa strada l’ipotesi di demolirlo. https://www.lasicilia.it/news/cronaca/182008/viadotto-morandi-ad-agrigento-ora-si-fa-strada-la-possibilita-di-demolirlo.html.
9. Ponte di Oloè, tre indagati per i lavori. http://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2018/04/19/news/ponte-di-oloe-tre-indagati-per-i-lavori-1.16733026.
10. Chiuso per 2 anni il ponte di Paderno D’Adda: “Non è sicuro“. https://milano.repubblica.it/cronaca/2018/09/15/news/chiuso_per_2_anni_il_ponte_di_paderno_d_adda_non_e_sicuro_-206501901.

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